Dott.ssa Federica Cecchi - Specialista in Dermatologia e Venereologia

Nata a Chiavari il 29.06.1984, laureata in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli Studi di
Genova nel 2009, dal 2015 Specialista in Dermatologia e Venereologia.

Presso i propri studi situati a Genova, Camogli e Rapallo esegue visite specialistiche, visite di
prevenzione di oncologica cutanea tramite videodermatoscopia e mappatura dei nei, chirurgia
ambulatoriale.

Dove sono

La Dott.ssa Cecchi svolge la sua attività professionale primariamente presso le seguenti 3 sedi:
Genova: Via Cesarea n° 3/4  Camogli: Via Della Repubblica n° 8/2 Rapallo: Via Trieste n° 4

Per appuntamenti:
- cell. 3452145331 (dalle ore 10.00 alle ore 19.00)
- email: info@cecchifederica.it

Cosa faccio

Elenco delle principali attività specialistiche svolte dal Dott.ssa Cecchi presso le strutture in cui opera: 

- VISITA DERMATOLOGICA  

 Le patologie comunemente trattate 

  • Tumori cutanei benigni (Cheratosi seborroiche, Fibromi penduli, Dermatofibromi, Angiomi, Cisti sebacee ecc)
  • Tumori cutanei maligni (Cheratosi attinica, Carcinoma Basocellulare, Carcinoma Spinocellulare, Melanoma ecc)
  • Malattie Virali (Herpes, Verruche, Condilomi, Mollusco contagioso ecc)
  • Dermatite seborroica
  • Acne
  • Psoriasi
  • Micosi
  • Orticaria
  • Dermatiti allergiche
  • Malattie bollose (Pemifigoide, Pemfigo ecc)
  • Disturbi della pigmentazione cutanea (Vitiligine, Melasma, ecc)  

La diagnostica dermatologica  

 L’attività della Dott.ssa è supportata da strumenti di diagnostica dermatologica quali: 

  • Dermatoscopia
  • Videodermatoscopia
  • Totalbody photography
  • Luce di wood
  • Esame Istologico
  • Esame micologico
  • Tampone cutaneo per batteri e funghi 

 

- DERMATOSCOPIA  

La dermatoscopia permette di studiare, in vivo, molte neoformazioni cutanee definendone la natura e la presenza di criteri di benignità o di malignità. Questa metodica è in grado di migliorare la percentuale di diagnosi corrette di circa il 10-30% e permette di osservare attraverso un sistema di lenti (normalmente 10 x) il campo illuminato da una luce fredda. I dermatoscopi portatili sono apparecchi portatili che consentono l’osservazione della cute con ingrandimenti di 10 x in modalità cosiddetta ad immersione oppure con luce polarizzata e tecnologia LED.  

L’archiviazione informatica delle immagini visualizzate con la dermatologia prende il nome di videodermatoscopia. Tramite questa procedura è possibile archiviare le immagini e confrontare a livello microscopico l’evoluzione di alcune lesioni a rischio. 

 nevo composto

Per il Melanoma la diagnosi precoce rappresenta la prima arma terapeutica. Ciò vale anche per per altri tumori cutanei quali l’epitelioma basocellulare e quello spinocellulare. 

La dermatoscopia ha assunto un ruolo importante anche nella diagnosi di malattie infiammatorie quali il lichen e la psoriasi, e di malattie quali la scabbia e di affezioni del cuoio capelluto

  

- MAPPATURA DEI NEVI 

La  Mappa dei nei  si ottiene tramite una procedura  diagnostica non invasiva denominata Totalbody Photography  che favorisce il  riconoscimento precoce del Melanoma in pazienti ad alto rischio. Gli studi clinici dimostrano che il melanoma dell’adulto nella maggioranza dei casi compare come nuova lesione e non su un nevo preesistente. E’ pertanto fondamentale poter individuare precocemente tutte le nuove lesioni per poterle monitorare o asportare precocemente. Ciò risulta particolarmente difficoltoso in pazienti con tanti nevi ed in sedi dove l’auto osservazione della cute risulta difficoltosa.

Mappa dei nei

Il procedimento del totalbody photography (mappa dei nei) grazie a procedure di ripresa fotografica digitale standardizzate ed un sofisticato software garantisce il confronto automatico delle immagini acquisite in visite successive in modo semplice e veloce. Il sistema è in grado di segnalare in tempo reale la comparsa di nuovi nei o una eventuale variazione nella forma, colore o dimensioni rispetto alle visite precedenti. Grazie a questa segnalazione lo specialista dermatologo può quindi effettuare una approfondita valutazione clinica e demoscopica selettiva e stabilire se  le modificazioni  evidenziate dal  sistema  sono  significative o meno. 

Presso lo Studio di Genova è in uso la tecnologia Fotofinder, una delle più avanzate e diffuse nel mondo. 

 

- CHIRURGIA DERMATOLOGICA AMBULATORIALE 

La chirurgia dermatologica ambulatoriale consente allo specialista di prendersi cura dei tumori cutanei maligni e benigni e di alcune patologie virali. A titolo esemplificativo i principali interventi riguardano: 

  • Asportazione di tumori cutanei benigni: nevi, cheratosi seborroiche, dermatofibromi, cisti, angiomi.
  • Asportazione di Tumori cutanei maligni: cheratosi attiniche, cheratoacantomi, epiteliomi basocellulari, epiteliomi spinocellulari, melanomi
  • Patologie virali: condilomi, verruche, molluschi contagiosi ecc
  • Biopsie cutanee: per la diagnosi di malattie infiammatorie o di diagnosi incerta. 

  

- DIATERMOCOAGULAZIONE 

La DTC e’ una metodica che tramite un apparecchio chiamato Diatermocoagulatore provoca sulla cute una lieve ustione da calore. Perche’ utilizzare la DTC I vantaggi più’ evidenti della DTC consistono nell’ evitare cruenti interventi chirurgici.

dtc

Quando utilizzare la DTC? 

Viene utilizzata per alcune lesioni dermatologiche superficiali, tra cui verruche, i papillomi e condilomi acuminati genitali, fibromi penduli ecc.  

Come si esegue una seduta di DTC ? 

La lesione, previa anestesia locale, viene messa a contatto, per pochi secondi con puntali che la riscaldano grazie al passaggio di corrente elettrica, al fine di ottenere un danno termico cellulare (diatermia). Sono necessarie, in genere, da una a tre sedute. 

Quali sono i rischi della DTC ? 

La DTC, intesa come procedimento terapeutico, pone pochi problemi o rischi; generalmente i più importanti sono correlati all’ anestesia locale. Le reazioni allergiche agli anestetici locali sono del tutto eccezionali mentre gli incidenti di tipo cardiovascolare e circolatorio possono avvenire con maggior frequenza.  Nella sede trattata, potrà’ talora esitare una macchia biancastra o brunastra che, con il tempo, tende a scomparire, con ripristino della normale pigmentazione. Talvolta nella sede del trattamento può residuare un esito cicatriziale permanente o una discromia. 

Come comportarsi dopo una seduta di DTC? 

Ogni lesione va medicata due volte al giorno, con i farmaci prescritti dallo Specialista, e protetta con cerotto o garza. Nei giorni successivi si formerà’ una crosta, cui farà’ seguito la guarigione dell’ustione da calore.
Al fine di non pregiudicare l’esito estetico ci si raccomanda di non esporre al sole la parte trattata per almeno tre mesi se non previa applicazione di filtro solare ad altissima protezione e di non bagnare la ferita sino a completa guarigione.

 

- CRIOTERAPIA 

La Crioterapia e’ una metodica alternativa alla chirurgia che provoca sulla cute una lieve ustione da freddo e consente di trattare con scarsa invasività numerose lesioni della cute. 

Perche’ utilizzare la Crioterapia?
I vantaggi più’ evidenti della crioterapia consistono nell’ evitare cruenti  interventi chirurgici e  nell’assenza, in genere, di cicatrici. 

Quando utilizzare la Crioterapia?
Viene utilizzata per alcune lesioni dermatologiche superficiali, tra cui le verruche, i condilomi e le cheratosi attiniche. Viene inoltre impiegata, in alternativa alla chirurgia, al tronco e agli arti, per i carcinomi  basocellulari superficiali e, in qualsiasi distretto cutaneo, per i carcinomi basocellulari  nodulari di piccole dimensioni ( <1 cm="" span=""> )


Come si esegue una seduta di Crioterapia?
La lesione da trattare viene messa a contatto per pochi secondi  con puntali raffreddati sottozero dall’espansione di gas allo stato liquido o gassoso, al fine di ottenere un danno termico cellulare. Sono necessarie, in genere, da una a tre sedute che, grazie alle moderne tecniche terapeutiche, comportano solo irritazione e dolore, peraltro lievi e di breve durata. In taluni casi può essere necessario praticare una anestesia locale. 

 Come comportarsi dopo una seduta di crioterapia?
In soggetti con cute sottile e sensibile dopo alcune ore potrà’ formarsi una bolla ripiena di liquido  (talora con un po’ di sangue). Tale bolla va disinfettata, quindi se necessario forata con un ago sterile, per far defluire il contenuto, ripetendo l’operazione anche più volte, sino alla risoluzione. 

Sono possibili complicazioni o reazioni avverse al trattamento?
Nei giorni successivi alla rottura della bolla si formerà’ una crosta, cui farà’ seguito la guarigione dell’ ustione da freddo. Al fine di non pregiudicare l’esito estetico ci si raccomanda di non esporre al sole la parte trattata per almeno tre mesi se non previa applicazione di filtro solare totale. E’ tuttavia possibile   che nella zona trattata possano residuare permanentemente delle alterazioni del colore della cute nonché cicatrici ipertrofiche.

    

- TERAPIA FOTODINAMICA

La terapia fotodinamica (o PDT), è una procedura terapeutica con importanti caratteristiche di efficacia, assenza di invasività, sicurezza, rapidità di guarigione e buoni risultati estetici. E’ caratterizzata dalla combinazione di una specifica sorgente di luce con un agente fotosensibilizzante.  Può essere applicata indipendentemente dallo stato generale del paziente, dall’età o da malattie concomitanti e in pazienti allergici. La principale indicazione della terapia fotodinamica è la cura dei carcinomi basocellulari superficiali, delle cheratosi attiniche e dei carcinomi spinocellulari. Il trattamento è riservato a lesioni non trattabili chirurgicamente per motivi funzionali o estetici. Si pone in alternativa ad altre metodiche quali la crioterapia o le terapie farmacologiche topiche.  Il viso rappresenta la sede di elezione del trattamento, così come il tronco per quanto concerne lesioni di gradi dimensioni. 

fotoringiovanimento

La procedura della terapia fotodinamica 

La terapia fotodinamica consiste nell’applicazione di un farmaco fotosensibilizzante  (MAL – Metvix) sulle lesioni da trattare da 3 a 12 ore prima della seduta. La seduta vera e propria dura circa 8 minuti durante i quali viene posizionata una lampada a diodi a luce rossa alla distanza di circa 5-10 cm. 

Terapia fotodinamica

Durante il periodo di accensione della lampada, soprattutto nei primi minuti del trattamento, il paziente può percepire calore o bruciore.  Nei giorni successivi può comparire una reazione infiammatoria che si risolve in qualche settimana. Il vantaggio della terapia fotodinamica nel trattamento dei sopracitati tumori cutanei è che causa la distruzione selettiva delle cellule tumorali, risparmiando le cellule sane. Il trattamento può essere ripetuto più volte in caso di recidive o di parziali risposte. Recentemente l’utilizzo delle terapia fotodinamica si è esteso anche a patologie di tipo infiammatorio come l’acne e a patologie di natura virale come i condilomi e le verruche piane.